venerdì 1 aprile 2011

Rischia di partire senza i flash dei fotografi e le riprese delle telecamere delle tv di tutto il mondo il processo sul caso Ruby che si aprirà a Mila

Rischia di partire senza i flash dei fotografi e le riprese delle telecamere delle tv di tutto il mondo il processo sul caso Ruby che si aprirà a Milano tra meno di una settimana e nel quale Silvio Berlusconi è chiamato a rispondere di concussione e prostituzione minorile. Anche se quella di mercoledì prossimo sarà un'udienza di `smistamentò e per giunta preceduta da altre tre udienze su casi di certo meno eclatanti, la Procura generale milanese questa mattina ha deciso di revocare tutti i permessi concessi nei giorni scorsi ai network televisivi e ai fotografi per accedere al palazzo di giustizia già da lunedì, giorno in cui il premier, salvo impegni istituzionali improvvisi, si ripresenterà in aula, davanti al gup Maria Vicidomini, per il caso Mediatrade. Sul divieto di entrare in Tribunale con le telecamere e le macchine fotografiche domani, molto probabilmente, si dovrebbe tenere una riunione informale tra i capi degli uffici e Giulia Turri, il presidente del collegio chiamato giudicare il capo del Governo. Una riunione in cui si cercherà, da quanto si è saputo, una mediazione per garantire il diritto di cronaca. Anche se la Procura generale sembra inflessibile nella sua linea di vietare l'accesso «per ragioni di sicurezza». Nei giorni scorsi il giudice Turri con un'ordinanza aveva stabilito che solo le telecamere della Rai avrebbero potuto entrare in aula per effettuare le riprese e poi sarebbe stata la stessa tv di Stato, a sue spese, a 'girarè le immagini agli altri network.

Decisione, in sostanza, 'bocciatà dalla Procura generale. Oltre al problema 'medià, i vertici del Palagiustizia milanese stanno anche valutando quale sia l'aula più idonea per celebrare il processo perchè comunque , tra giornalisti della carta stampata e pubblico, compresi i supporter di Berlusconi, si ipotizza parecchia folla: la scelta, come ha chiesto espressamente la Procura, dovrebbe cadere sull'aula della prima Corte d'Assise d'Appello, la più grande di tutto il palazzo e in passato teatro dei maxi processi alla criminalità organizzata e alle Brigate Rosse. Ma al di là delle attese per il processo dell'anno, mercoledì prossimo in realtà i 'lavorì d'aula dovrebbero limitarsi all'appello, all'eventuale deposito della costituzione di parte civile di Ruby - sul punto la ragazza con il suo legale, l'avv. Paola Boccardi, non ha ancora deciso - e alla organizzazione del calendario con tanto di rinvio del procedimento: mentre i pm puntano almeno a un'udienza alla settimana, le difese hanno chiesto tempo per leggere le oltre 20 mila pagine di atti depositate una decina di giorni fa come indagini integrative.

E poi, in base al gentleman agreement raggiunto con il presidente del Tribunale Livia Pomodoro, sperano che, come gli altri tre processi milanesi a carico del premier, anche questo venga celebrato il lunedì e pertanto chiedono di ritornare in aula il 6 giugno. Intanto tra quattro giorni, come lui stesso aveva assicurato parlando dal predellino della sua auto, ai fan che lo attendevano davanti al Tribunale, Berlusconi, eccetto contrordini, ritornerà al 'palazzacciò come imputato all'udienza preliminare per la vicenda Mediatrade, in cui è accusato di appropriazione indebita e di frode fiscale per presunte irregolarità sulla compravendita dei diritti tv. Per questa data è previsto l'intervento dei pm Fabio De Pasquale e Sergio Spadaro i quali, dopo la loro ricostruzione, insisteranno con la richiesta di rinvio a giudizio per il Presidente del Consiglio, il figlio Pier Silvio, Fedele Confalonieri, del produttore Frank Agrama e di altre otto persone. Da quanto si è saputo, anche se non per lunedì prossimo, è in programma che Berlusconi renda dichiarazioni spontanee, come è in programma la richiesta, da parte delle difese al gup, di un incidente probatorio dopo il deposito, come indagini difensive, di un interrogatorio di Agrama. L'intenzione è che venga di nuovo riascoltato in videoconferenza Milano-Los Angeles, dove il produttore risiede. Infine, dovrebbe chiudersi con una richiesta di archiviazione l'inchiesta aperta dalla Procura per i minorenni di Milano nella quale Ruby, è indagata per aver rubato 3 mila euro a Caterina Pasquino, l'amica che per un alcuni mesi ospitata a casa e che con la sua denuncia per furto la fece finire in Questura la notte tra il 27 e 28 maggio scorsi. Da quanto si è saputo Caterina Pasquino avrebbe depositato al pm minorile Ciro Cascone la remissione di querela dopo che, come ha spiegato l'avvocato Paola Boccardi, legale della giovane marocchina, le due ragazze si sono incontrate e riappacificate.

PACE CON L'AMICA CHE LA MANDÒ IN QUESTURA Ruby si è incontrata e riappacificata con Caterina Pasquino, l'amica che l'aveva ospitata a casa per alcuni mesi e che con la sua denuncia per furto la fece finire in Questura la notte tra il 27 e 28 maggio scorsi e indagata in un'inchiesta della Procura dei Minori di Milano. Lo ha reso noto il legale di Ruby, l'avvocato Paola Boccardi, riferendosi all'articolo pubblicato sul sito on line dell'Espresso.

(fonte leggo.it)

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