"Ho un bisogno irrefrenabile di sesso, ma non sono una escort". Sara Tommasi racconta così il suo chido fisso a Novella 2000. Una storia dai risvolti choc, come la motivazione che sarebbe dietro questo "impulso insopprimibile": "Non sono una prostituta. È che mi sciolgono la droga nei bicchieri".
Sara Tommasi, 29 anni, è coinvolta nell'inchiesta della procura di Napoli su un giro di squillo. "Certo, se un ministro mi offrisse 15.000 euro... ma - aggiunge - è solo un'ipotesi". Quanto ai suoi rapporti con Vittorio Sgarbi l'ex naufraga dell'Isola dei Famosi, "mi ha portato con Berlusconi in Bulgaria - dice - nel giugno scorso». Mentre Nicole Minetti, dice, «pensa solo ai soldi ed è malata di shopping".
LA SOUBRETTE ORA A DUBAI «Quando l'ho conosciuto, Silvio Berlusconi ha conquistato il mio cuore, come quello degli italiani. Ora sono delusa. Uno scandalo del genere può coinvolgere una starlette come me, ma non un politico, che dovrebbe dare il buon esempio. Lui invece è super processato». Così Sara Tommasi, al telefono da Dubai, dove è in vacanza, interviene sullo scandalo che la vede protagonista. «Non sono una escort», precisa, ridendo. «Magari lo fossi, sarei molto ricca», aggiunge la ragazza, che ha nel suo curriculum anche una laurea in Economia alla Bocconi. Giura di sentirsi «assolutamente tranquilla» nonostante il collegamento del suo nome ad un cocktail esplosivo di sesso, droga e camorra. «Il mio lavoro mi porta a contatto con un certo ambiente e personaggi del calibro di Berlusconi, Gheddafi, Putin. Non mi pento di niente. Che cosa avrei dovuto fare? Non lavorare nello spettacolo?», esclama. Lo scandalo e le possibili conseguenze, dice, «non mi porteranno vantaggi, ma neanche svantaggi», anzi è probabile che alla fine questo clamore dia ulteriore notorietà e lavoro, «come è già successo ad altre ragazze, vedi Belen».
La preoccupazione, quasi un'ossessione, è invece quella di «ricatti, persecuzioni, telefonate anonime, pedinamenti e violenze» che non le consentono più «di uscire di casa». Tutti episodi oggetto di denunce «fatte da tempo» contro ignoti - spiega - e di segnalazioni a numeri dedicati alle vittime di stalking. «Dov'è la polizia in questo Paese?», si chiede Sara Tommasi. «Il vero scandalo è questo: che una ragazza spaventata sia preda facile di banditi», aggiunge. «Siamo in mano alla camorra, alla mafia e ai ricatti. Non vorrei che ci fosse anche la politica dietro a tutto questo», sussurra. Dopo l'incontro con la presentatrice televisiva Susanna Petrone e la relazione con Ronaldinho, racconta Sara, la sua vita è cambiata, ed è finita «in contatto con giri che hanno un loro schema». In particolare, oggi la ragazza sente la vicinanza sgradita «di persone legate a un brutto giro, forse al narcotraffico», che la seguono e la molestano. «Mi capita al supermercato di sentire una forte pacca sulla spalla, di girarmi e di vedere che è una persona che non conosco. Mi sento come se mi iniettassero qualche sostanza. Mi è capitato anche di andare al bar, di chiedere un caffè e di trovarmi qualcosa nella tazzina», racconta.
Dopo tutti questi episodi «ho deciso che assumerò una guardia del corpo, visto che il governo non spende soldi per la protezione delle donne», aggiunge. A proposito di Fabrizio Corona e di Vincenzo Saiello, detto Bartolo, Sara afferma: «Il mio lavoro mi porta ad avere a che fare anche con personaggi chiacchierati. Corona è sulla cresta dell'onda da tempo: lo scandalo della coca ha portato fortuna a lui e a Belen. La mia conoscenza con Bartolo è legata invece alla collaborazione con Corona. Con Bartolo mi è capitato di lavorare una volta sola». Della perquisizione di stamattina nella sua casa milanese Sara, da Dubai, dice di non sapere nulla: «Non mi risulta nessuna perquisizione a casa mia», taglia corto. Con Berlusconi dice di non avere «rapporti diretti» ma semmai contatti «tramite amici comuni, anche ministri». Al nome di Ignazio La Russa corrisponde «una conoscenza di lungo corso», nella versione della ragazza. Il ministro ha smentito, ma lei conferma: «Lo conosco da una vita, se qualcuno dice che non è vero, non c'è problema - conclude Sara Tommasi - gli archivi parlano».
(fonte leggo.it)
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