L'attore in missione umanitaria del Paese per porre fine ai genocidi
Stavolta George Clooney - 50 anni il 6 maggio - i paparazzi li ha "dirottati" in Africa nella regione petrolifera di Abyei, 'porta di ingresso' del Sud Sudan che si è reso indipendente con un referendum dal Nord e da Khartoum. Clooney spiega a Vanity Fair il suo attaccamento all'Africa, dei contatti diplomatici presi spontaneamente e anche di quando si è visto puntare addosso un Kalashnikov. Clooney è considerato un "diplomatico freelance".
Il colpo di fulmine per le vicende politiche difficili, contrastate e segnate da milioni di morti e malattie risale al 2005. Clooney aveva letto alcuni articoli apparsi sull'argomento sul New York Times: "Era appena terminata la stagione degli Oscar, avevo due film candidati, - spiega - per i quali avevo dovuto fare una vera e propria campagna elettorale, in giro a stringere mani e baciare bambini come un politico. Quando finì, non mi sentivo del tutto pulito. Volevo impegnarmi in qualcosa che mi facesse stare meglio". Il primo viaggio l'attore l'ha fatto col padre giornalista in Sudan. George insomma ha dato il via anche al Progetto Enough per porre fine ai genocidi.
Ma Clooney racconta anche che non bastano i soldi a risolvere i grandissimi problemi di quel Paese perché se risolvi un piccolo problema creando un pozzo per l'acqua poi gli altri villaggi creano tumulti: "Devi continuare a dare il tuo aiuto, ma devi stare molto attento. A volte i soldi non sono la risposta giusta per risolvere un problema".
"Il modello di Bono ha funzionato - dice Clooney -. La celebrità attira oggi più attenzione che in passato, e la si può utilizzare per motivi diversi dalla semplice vendita di prodotti. Vedo molti nuovi giovani attori coinvolti in maniera non superficiale".
Ma non è tutto in autunno esce il nuovo film "Idi di marzo" dove Clooney è un candidato alla presidenza. "Per quanto riguarda me, però, non ho vissuto nel modo giusto per diventare un politico - specifica -. Mi sono scopato troppe ragazze e ho preso troppa droga, questa è la verità. Se tutti la pensassero come me, un bravo candidato si presenterebbe dicendo: 'Ho fatto di tutto. Ho fumato cannabis dalla pipa ad acqua. Ho anche bevuto la fottuta acqua'. Ma non tutti la pensano come me".
(fonte tgcom.it)
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