GF: MAURO MARIN, NON GLI PAGANO IL CACHET IN DISCO: "HO RIFIUTATO DI FARE SESSO"

Un'ospitata ad una festa di una fan sfegatata per duemila euro. Ma quando gli organizzatori gli chiedono di soddisfare la ragazza andandoci a letto insieme, lui si rifiuta. Ma non viene pagato. È successo a Mauro Marin, salumiere di Castelfranco (Treviso) che ha trionfato nell'edizione del Grande Fratello 2009. Il ragazzo non ha esitato a sporgere denuncia: una per sfruttamento della sua immagine e l'altra per induzione alla prostituzione.

A portare alla ribalta l'episodio è stato lo stesso Marin, che aveva avuto problemi con l'agenzia proprio per il compenso. Dopo diversi solleciti andati a vuoto, ora Marin, che non sarebbe l'unico ospite beffato dall’agenzia torinese, ha dato mandato al suo legale di procedere chiedendo 12mila euro di danni.

«La serata si è svolta in ottobre in un locale pubblico - spiega - C'era questa ragazza che mi voleva come ospite d'onore. Era pieno di gente e ci siamo divertiti. Poi però mi è stato detto che la cosa non finiva lì e che sarei dovuto andare a letto con lei. Ma scherzate? Mi sono negato». «Avevamo pattuito duemila euro, ho fatto fattura, era tutto in regola. Il responsabile dell'agenzia mi aveva rassicurato promettendomi anzi un extra perché la festa era andata proprio alla grande».

Insomma una serata conclusa con successo, ma, continua il gieffino, «quel bonifico, però, non è mai arrivato. E la stessa cosa è capitata anche ad altri due colleghi, con la medesima agenzia. Alla fine chi fa il Grande Fratello parla sempre dei successi che ha, ma mai delle fregature che prende. È un mondo fatto così, purtroppo». Dopo la delusione, Marin è passato alle vie legali: «Il mio avvocato oltre al saldo del debito ha presentato anche richiesta di risarcimento danni perché è stata utilizzata la mia immagine da organizzatori che non mi hanno pagato. La denuncia ai carabinieri per induzione alla prostituzione l'ho presentata anche per calcare la mano: se mi pagano potrei anche valutare di ritirarla, altrimenti ci vedremo senz’altro in tribunale».

(fonte leggo.it)